Sala d’attesa\intro

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Prima di iniziare con questa nuovissima serie a dir poco esilarante (così esilarante che.. ahahah.. quasi non riesco a.. ahahahah.. ommamma.. uhuh..mammamia) trovo doveroso fare una precisazione. Questa serie è dedicata a tutti quei adorabili vecchietti che non leggeranno mai questo post e che abitualmente scassano la.. voglia di vivere. Tutti i personaggi che appariranno in questo testo sono di pura fantasia. Anche il protagonista che, nell’intimità della sua testa, volgerà pensieri volutamente spinti che non rispecchiano il mio di pensiero (o per lo meno  non tutto). In sintesi, non voglio turbare la sensibilità di nessuno. E’ solo per rendere la cosa assurda e divertente.
Buona lettura!

Mal di stomaco.
Un semplice mal di stomaco. Ma si sa come sono queste madri. Il minimo problema e subito dicono:
“Ommioddio, cosa sarà?! E se fosse grave?! Oggi stesso vai dal medico!”
Ed eccomi qui. Col mio numeretto in mano.
Il 17. Non so se rendo l’idea. Diciassette..
Il dottore di venerdì c’è al pomeriggio. Apre i battenti alle 15. Alle 15 e un minuto (minuto che, per comodità, chiameremo “Strafottutissimo”) io ero lì a suonare il campanello.
Alle 15 e un “Strafottutissimo” minuto già sedici persone erano davanti a me.
Non c’è nulla di più atroce e supplizievole per un ventitreenne rimanere chiuso in una stanza con gente in torno d’età media intorno al secolo. E come se non bastasse, altre mummie, con il passo di chi sta andando al proprio funerale, entrano inesorabilmente in quella stanzetta con 8 sedie e mezza. Sarebbero 9, ma che sala d’attesa sarebbe se non ci fosse quel simpatico ottantenne grufolante di 102 chili?
Vabbé, vada l’attesa. Vada il caldo soffocante prodotto da quelle carni in putrefazione. Vada pure l’odore di decomposizione, malamente camuffamento con profumi dell’anteguerra da parte delle signore e dai signori con trombe di culo, accompagnate da un leggiadro colpetto di tosse. Ma una cosa in particolare rende insopportabile questa giornata d’attesa straziante.
I vecchi sono notoriamente conosciuti per una terribile piaga che intacca la società fino ai più delicati sistemi sociali e minano la stabilità quotidiana della società..
Parlano.
Senza sosta e senza pudore, fanno defluire fiumi di stronzate dalle bocca. Affermano, ribattono, negano, domandano e, perfino, accusano portando quella giornata al culmine dell’implosione genitale. E cosa vuoi che sia per loro un ragazzo in quel mattatoio macabro?
Carne fresca.
Si prospetta una lunga giornata…

Ah già! Dimenticavo!
Ovviamente, il mezzo posto.. me lo sono preso io!


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