Cheek to Cheek

Heaven, I’m in Heaven
and my heart beats so that I can hardly speak
and I seem to find the happiness I seek
when we’re out together dancing Cheek to Cheek

Tic. Tic. Tic.
L’unghia spella lentamente il cavo. Se non la smette finirà con arrivare al rame e dovrà comprare un altro telefono. Regge la cornetta con una mano, ma la tiene anche fra la testa e la spalla.
Probabilmente ha perso il conto di quante volte ha ascoltato quella canzone e il suo sguardo assente verso i fagioli in scatola sullo stipite ne sono la conferma. Oramai non sente più niente.
Alle volte mi pare che stia per abbandonare la speranza. Poi si risveglia dal coma all’improvviso alzando la testa e prendendo un lungo respiro con il naso. Si stropiccia gli occhi arrossati con la mano che oramai lavora per rompere il telefono, mentre con l’altra non abbandona la cornetta.
È un rischio per lui lasciarla anche solo un instante. È un azzardo troppo grande scappare due minuti in bagno per pisciare. Una follia. E se proprio in quel momento dovesse rispondere qualcuno?
Un altro sussulto, un altro respiro. Ma questa volta con l’aggiunta di un ruggito sommesso.
Digrigna i denti, si riempie di nuovo i polmoni, ma questa volta lentamente, e sbuffa. Puntella i gomiti sulla mini penisola che divide la cucina dalla camera da letto barra salotto barra ingresso.
Prende un sacchetto di patatine aperto vicino al muro, sempre con la mano libera e distruttrice, e se lo trascina vicino. Comincia a masticare i triangoli di mais con un movimento meccanico e con la bocca aperta.
E intanto, aspetta.

Heaven, I’m in Heaven
and the cares that hang around me thro’ the week
seem to vanish like a gambler’s lucky streak
when we’re out together dancing Cheek to Cheek

Silenzio.
“Pronto!”

… Heaven, I’m in Heaven…

Quel silenzio ha fatto credere che la linea fosse tornata. Che qualcuno fosse collegato e finalmente, così, avrebbe potuto fare qualche domanda. Anche solo una piccola informazione. In effetti lo si può capire. La vita stessa lo sta uccidendo.
Ma quello scherzo, causato da chissà quale singhiozzo di linea, lo ha fatto infuriare.
Calcia una bottiglia vuota di birra che percorre veloce una linea retta e si va a spaccarsi contro altre bottiglie che fanno più o meno la stessa fine. Poi scaraventa via le patatine. Esse formano per un istante una spirale al mais in mezzo alla stanza. Infine comincia a battere i pugni sulla penisola, con la mano libera. Perché l’altra tiene ancora la cornetta incollata all’orecchio.
Si è sfogato abbastanza. Ha il respiro affannato e uno sguardo di nuovo assente.

Dance with me
I want my arm about you 
The charm about you 
Will carry me thro’ to Heaven 

Sprofonda piano nella poltrona con il mento fra le ginocchia. Oramai ha smesso di torturare il cavo della cornetta. Forse ha capito che se lo rompe è peggio. Le guance si schiacciano via via che la sua testa si infossa tra le gambe. Ora i sui occhi sono davvero arrossati e una o una lacrime gli riga la faccia.
Fa piccoli respiri brevi e veloci. La disperazione sembra che lo stia per pervadere. Come se la speranza si allontanasse. Le energie lo stanno lasciando.
Ma il suo orecchio è ancora prigioniero della cornetta.
Oh I love to climb a mountain
And reach the highest peak
But it doesn’t thrill me half as much
As dancing cheek to cheek

“Pronto?”
“Pronto! Pronto! Sigonre?”
“No mi dispiace. Dio è ancora in riunione. Volevo solo essere sicura che ci fosse ancora. Buona serata”
“Pronto?”

Heaven

“C’è qualcuno, pronto?”

I’m in Heaven

“Volevo solo un’informazione. Pronto!”

..and my heart beats so that I can hardly speak
and I seem to find the happiness I seek
when we’re out together dancing
out together dancing
Cheek to Cheek
Cheek to Cheek
Cheek to Cheek

——————————————————————————————————————–

Finisce così un altro incredibile racconto dato per compiti dall’indicibile Monta! 
Ve lo ricordate il Monta vero? Quello là che fa i corsi. Capito, no? Eh! proprio lui..
Beh, fatto sta che scrivere i compiti per questo modulo di scrittura creativa diventa un po’ difficile. Un mucchio di impegni a cui stare dietro e questi esercizi effetto stitico. (Chi è stitico “del mio tipo”, quello mentale, sa che se sei stressato e sai che devi andare in bagno finisce che fai una misera pallina. Se sei rilassato sforni una di quelle belle pagnotte calde da museo archeologico. Con i compiti è lo stesso. Sforzarsi a scrivere qualcosa in un momento di stress significa tirar fuori qualcosa di brutto).
In questo caso non è solo qualcosa di “non particolarmente bello”, ma ho dovuto anche unire due dei temi che erano stati assegnati. Ovvero, l’attesa e Dio. Passiamo dunque a spiegare queste due paginette striminzite.

Quello di cui avete letto è un uomo che reincarna la tipologia di persone che si aspettano una risposta da un’entità più grande (Inserisci la monetina e scegli il tuo dio). La musica d’attesa in una cornetta telefonica indica l’eternità di una risposta che mai arriverà. Come un credente che prega sperando in un segno divino e che invece di rimboccarsi le maniche per migliorare il loro stato di vita, preferisce rimanere nel degrado e.. pregare appunto.
Con ciò non voglio insinuare che sia stupido, non me ne vogliate. Uno può fare quello che vuole, ma a un certo punto ti alzi e reagisci. Che non tutto è dovuto.

Una scelta che ho fatto, e che un po’ mi diverte, è usare questo narratore “esterno freddo”, che non sa cosa stia pensando e provando l’uomo. Ciò che mi diverte è pensare che sia in effetti Dio che lo osserva, ma che non sa nulla di quella persona, se non quello che vede. Non la capisce.

Piccola (scherzo, enorme) debolezza di questo pezzo, è che potrebbe allargarsi un po’. Vivere con vita propria. Essere un po’ più esaustivo. Esplorare più parti e non fermarsi a quei frammenti di fotografia sbiadita che do.
Vabbé avete capito.
Altro?
Direi di no..
Ciao!


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...