Mi capita spesso di andare dalla mia (nuova) fumetteria di fiducia e, oltre a ordinare il pane (perché se chiedi un sacchetto ti mettono l’albo in una busta di carta marrone di cui l’unica funzione pare essere coprire l’acquisto come i preservativi in farmacia), chiedo al commesso: “Consigliami qualcosa che ti è piaciuto un sacco”.
Se sei davvero finito nella fumetteria di fiducia allora non ti sbobinano solo roba per vendere, ma ascoltano la tua richiesta, ci pensano, e ti mettono in mano cose come I giorni che scompaiono, di Timothé Le Boucher.
Sì, questa è una recensione positiva.
E parto col dirti che se intenzionati a immergervi in una deliziosa poesia malinconica, allora non leggere il retro della copertina… ma nemmeno questa recensione.
Se ti piacciono i fumetti dal tono pacato, molto umani, che lasciano dentro quel senso di un qualcosa che vi ha arricchito…
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