Chiaramente una parola sbagliata, ma per qualche motivo mi piace. Risuona bene.
Egocentria, come se esistesse una scienza sull’egocentrismo. Dovrebbe studiarsi.
Andiamo con ordine.
Vado in terapia da due anni oramai. Detto così fa brutto e sembra che abbia un problema serio. In realtà ho il problema di tutti, ovvero: tutti hanno un problema. Dovremmo andare tutti in terapia. Tu ci vai?
Se non ci vai, e hai ancora due reni, ti consiglio di andare.
Comunque…
Vado in terapia da due anni e ho scoperto un mucchio di cose (su di me, prevalentemente. Giusto per rimanere in tema). Una di queste cose è che il mio essere egocentrico non è una cosa negativa. Non è nemmeno una cosa positiva. Semplicemente è una cosa. Ho passato un sacco di tempo (giorni, per lo più) a definirmi con orgoglio egocentrico, ma con una nota amara di chi se ne fa una colpa. “Mi dispiace gente, sono egocentrico e non potrò mai esserci per voi”, pareva dire il mio subconscio a me stesso.
E questa cosa era scomoda e fastidiosa. Più scomoda, però. Perché ci stavo seduto sopra con l’idea che “non posso esserci per le persone a cui voglio bene se sono egocentrico?” O anche che “se faccio del bene è solo per stare meglio io e quindi sono stronzo”.
Cazzate!
Passa un anno di terapia e la mia psicologa – il mio angelo, come mi piace cercarla in rubrica (non per riferimenti biblici, ma per il cognome che si porta. Ma questa cosa mi sembra molto pennacchiana e mi piace dirla) – mi fa capire che è solo una cosa. Giusto questo: un tratto. Una parte di personalità.
Non c’è da demonizzarsi o andarne fieri. Non c’è da massacrarsi da soli perché si pensa un po’ più a se stessi (che così male poi non fa). Ci sono molte persone che mi hanno ringraziato solo perché le ho ascoltate in un momento difficile, quando nessun’altra persona lo stava facendo.
Potrò sentirmi fiero di questo, o no?
Capisco che quindi posso essere egocentrico, ma non vuol dire che mi debba comportare da un narciso egoista.
È una consapevolezza strana ancora adesso. Quasi quanto la megalomantria…
Ma di questo te ne parlerò un altro giorno.