riGimmi

Buongiorno!
Come avrai dedotto, parliamo del programma di comicità più sconosciuto in Italia.
Non farti ingannare dalla foto che ho messo di copertina, perché è un accuratissimo fotomontaggio. Non sono io realmente sul palco a fare stand up comedy. Potrei benissimo, ma non sono io.

La notizia è che ho fatto un video provino per le audizioni, dato che stanno cercando nuovi comici. Io non so se sono pronto, ma mi sono buttato lo stesso. Cosa, che per me, non è così scontata.
Sì perché, inizialmente, non lo stavo per fare. Non lo stavo per fare come un milioni di altre cose nella mia vita. Quando c’è da lanciarsi e mettersi davvero alla prova, mi nascondo sotto un tavolo (va bene anche una sedia o uno sgabello) e lancio stilettate di peti e penso che forse il Perù non è una cattiva soluzione.

Questa volta no!
Questa volta, grazie alla terapia [spazio pubblicitario in fondo*] mi sono detto: “Ma sai cosa? ‘Sticazzi, io lo faccio”. Perché non importa se venga preso e meno, è già di per sé una vittoria. Quel che succede succede.
Poi vediamo fra qualche settimana, quando arriverà la lettera di rifiuto. Probabilmente non usciranno post per quindici lunedì, al sedicesimo ti scrivo che forse – dico, forse – l’ho presa un po’ male. Però, oh! Stiamo a vedere.

Nel frattempo io continuo a scrivere queste righe il lunedì che – ti confesso – sono una scusa per esercitarmi sui monologhi comici da portare proprio a spettacoli di stand up. Come quello sul cagare, lo hai letto? NO!?!
Hai fatto bene.

E quindi niente, tutto qui. Ti terrò aggiornato.
Se non avessi più mie notizie i casi sono due: o mi vedi in un video su Youtube di cinque minuti in cui parlo della mia stitichezza oppure sono all’Ikea, a provare tutti i tavoli, sedie e sgabelli che trovo nella sezione “Disperati e peti”.


[* Terapia: e mai più sotto un tavolo! (pin pirippin)]