Scrivere mi fa cagare

Un’affermazione tosta, senza dubbio.
Colpisce come sasso, scagliato da un ponte sull’autostrada, auto da corsa. All’improvviso, vetri rotti, spavento, stupore e poi l’inevitabile e sconcertante decesso. La sorpresa letale.

Pare quasi l’inizio di un libro giallo molto brutto, ma è invece – paro paro – ciò che hai provato quando hai letto il titolo di questo articolo. Ci scommetto. Hai iniziato a boccheggiare chiedendoti “ma come fa a fare un’affermazione simile, un ragazzo – un uomo – che ha deciso di dedicare la sua vita, la sua arte, al mondo della scrittura?”.
Nonostante qualche fugace dubbio che queste siano le esatte parole che hai pensato, attorniate da tutte le sensazioni scritte sopra (quelle dalla macchina e il sasso e il resto), sono certo di aver restituito perfettamente lo scenario.

Ma puoi tornare a respirare. Non è quello che intendevo.
Con l’affermazione scrivere mi fa cagare torniamo con tua – sono sicuro – gioia all’argomento che ritorna ciclicamente ogni terzina d’articoli: il mio rapporto con l’intestino e tutti i segreti riposti in esso.
Quale gioia, eh?!

La stitichezza, se sei tra i fortunati che non l’ha mai provata, è – credo – una condizione mentale. Certo che se ti nutri di pane dalla mattina alla mattina dopo, forse un po’ di sughero nel retto cresce, ma per le persone come me che hanno una nutrizione sana fatta di scatolette di sgombro e Just Eat, è per lo più mentale.
Essere stressati, pensare a ciò che c’è da fare, il lavoro frustrante, i problemi sentimentali, quel cadavere da fare a pezzi e sciogliere nell’acido… sono tutte cose che possono infiocchettare l’intestino che, tra l’imbronciato e l’incrociato, dice non deietto più!

E quindi eccoci alla (mia) soluzione (personale) per questo problema!
*Arpe, fascio di luce, piume del cielo*.
La scrittura.
Nonostante si dica che scrivere sia sofferenza (ed è vero per me nella fase pre-scrittura in cui devo legare le braccia al tavolo per suggerirmi di battere dita sui tasti) a me rilassa enormemente. Mi regala uno stato simile a quello ceduto dalla prima pinta di ipa e, rilassato, comincio a viaggiare tra parole, frasi, concetti e battute.

Fun fact: anche scrivendo questo articolo sono andato a cagare. Precisamente tra “Quale gioia, eh?” e “La stitichezza ecc…”.

Ora, potrei cominciare a illustrare tutti gli effetti benefici di questa pratica, condividere con te i miei personali metodi (non tanto per andare al cesso, ma in senso lato nel rilassarsi mentre si scrive), ma non lo farò.
Preferisco chiudere brutalmente l’articolo e lasciarti con un armonioso pensiero.

Ogni volta leggerai un mio articolo, sorriderai e dirai carezzando la nuca del tuo cane:
Anche oggi Gimmi ha cagato..


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