Il fantasy come non lo vorresti vedere

Allora…
Da una parte hai plotoni in formazione triangolare, con granate sveglia e righelli da un metro. Dall’altra c’è l’orda in formazione “dove cazzo mi metto?”, con sconti videoludici fionda e cuscini trapuntati. Comincia lo scontro, pim pum pam, zot, pio pio e 75% sgadush! Nessun superstite. Nessun prigioniero. Un bagno di senso di colpa, lacrime e sudore. Chi vince?
Tal volta gli uni, talvolta gli altri.

Sono d’accordo con te. Non potevo cominciare questo articolo in modo più caotico (immagino di aver confuso le acque definitivamente dopo pio pio).
Quello a cui hai appena assistito è la battaglia interna che ogni giorno mi sconquassa le viscere. Anni addietro era forte l’orda, che mi trascinava nella pigrizia più totale, mentre oggi i plotoni si stanno facendo valere, ottenendo piccole/medie vittorie, come l’articolo che stai leggendo.
Forse non pare un gran ché, ma in giornate come queste – in cui la voglia di mettermi a lavorare è pari a quella che mi monta quando Just Eat mi chiede di scendere cinque piani per ritirare l’ordine – non è scontato riuscire a mantenere una routine.

Difatti stamane, la sveglia mi suona alle sette.
Il soave cinguettio proveniente dal mio cellulare si trasforma in corno di guerra. I plotoni della disciplina proverebbero pure a fermare l’avanzata dell’orda, ma senza avere nemmeno il tempo di impugnare un righello da dieci, che questi li hanno già soffocati sotto i cuscini.
Mi alzo alle nove (tardissimo!).

Nonostante questa metafora, dal sapore fantasy, che continuo a riproporre con una scarsissimo risultato, quello che voglio dire è che non ho mai avuto un contrasto tanto netto tra la mia voglia di crearmi un futuro prendendo buone abitudini e la voglia di non fare ‘na sega.
Tutto ciò si riflette anche in questo articolo. Forse il più brutto mai scritto. Non sono riuscito a pensare a nulla di meglio, fai te. L’importante è aver buttato giù delle righe e dire “bravo Gimmi, anche oggi hai mantenuto l’impegno preso. Hai perso una battaglia, ma non la guerra”.

Morale della storia, non smettere mai di crearti mondi fantasy per poter visualizzare il conflitto interiore che ci portiamo dentro. Non si sa mai quando devi scrivere un articolo e tirar fuori tutto ciò e veder perdere metà dei sedici iscritti al tuo blog.

Quindi niente. Quello che volevo dire l’ho detto – male – e mi posso ritenere soddisfatto.
Andiamo avanti.


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