Ciao persona appassionata che legge. Come va?
Io ho una profonda tristezza nel petto di cui non riesco a capirne l’origine. Ma dato che è venerdì, devo far ballare le mie dita per te, e per me, in un nuovo articolo sul fumetto di turno. Se volessi lanciarmi noccioline digitali tra i miei polpastrelli salterini, fai pure. Non mi offendo.
Ma se volessimo vedere il risvolto positivo di questa faccenda è che, il mio sentimento, si sposa bene con quello che ti propongo oggi: un’opera deliziosa di Igor Hofbauer pubblicato da Tabularasa Edizioni. Ho scoperto tutto ciò in una fiera poco conosciuta dal nome esotico… Lucca Comics. Non so se hai presente. Si svolge a Termoli.
Si capisce già da diversi fattori che è una di quelle opere non per tutti di cui io vado a bagno (e non stiamo a ripetere di quanto Gimmi apprezzi fare il bagno e tuffarsi – soprattutto – tra pagine di fumetti assurdi e riemergere dicendo “Uh, come è fredda!”).
L’atmosfera cupa in scala di grigi, con un rosso sovietico tal volta accennato tal volta comunista, rende bene un l’ambiente industrializzato Croato del dopoguerra(???… Non ne ho idea faccio schifo tanto in geografia quanto in storia. Se vuoi sapere di più di queste cose cerca una recensione più seria o dettagli alla prossima fiera del fumetto di Termoli).
Quello che troviamo dentro sono stralci di storie ambientate nello stesso luogo e talvolta si intrecciano in modo più o meno incisivo. Personalmente apprezzo moltissimo che alcune siano trame più definite, che potrebbe rimanere come racconto breve a se stante, altre solo rapidi lampi, azioni da poco più di una tavola.
Una cosa che mi ha sballato non poco è stato vedere delle proposte nuove di storytelling. Vignette particolari poste in modo particolare. Vorrei dirti di più ma è difficile e poi sono triste, l’ho già detto, non starmi a stressare o mi metto a piangere.
Vorrei poterlo mettere sotto il tag #DaLeggere di questo blog, ma capisco che sia per un palato particolare e a molti Termolesi (per non parlare delle Termolese… Termoles… Termolesiane… mah!) potrebbe non piacere.
Ma se gradisci l’underground, questa graphic novel – e il resto prodotto da Igor (immagino, perché dovrei andarlo a recuperare) – ti piacerà sicuramente.
P.S: sì, parlando di Termoli un po’ mi è passata la tristezza. Grazie per averlo chiesto.
Nel particolare mi è passata quando ho immaginato delle persone termolese. Mi dà l’idea che siano persone con problemi cerebrali per quanto riguarda la propria temperatura corporea. Affascinante, no?