Il 2022. Anno pieno di possibilità, speranze e voglia di cambiamento.
Un po’ come il 2021, il 2020, 2019 e tutti quelli prima, ma con la differenza che è appena iniziato.
Buongiorno!
Da un po’ che non ci si vede. Non mi sono sbilanciato a scriverti che avrei fatto una pausa per le festività, ma penso fosse scontato. Ma ora puoi di nuovo disperarti, consapevole che ricomincia lo spam nella casella di posta, riempita di tutte quelle mail simpaticissime e piene di parole che tanto si apprezzano dopo l’avvento dei social.
Ma passiamo a un argomento che chiamare scontato è quasi un complimento:
Quali sono i tuoi buoni propositi per quest’anno? Hai preso un quadernino nuovo, con una penna nuova, hai raggruppato mentalmente la tua lista di cose molto possibili da raggiungere, ma rese impossibili dalla mancanza di determinazione e costanza? Bene. Anche io!
Urliamo insieme, tenendoci le mani e saltellando sul posto, come due quindicenne che hanno scoperto che Bon Jovi passera con il toure nella nostra città! (Gli adolescenti di oggi ascoltano Bon Jovi, si?).
La differenza tra me e te, però, è che tu hai fatto una lista – oppure non hai nemmeno cercato un taccuino su cui scrivere – io, invece, ho messo solo una voce: andare in monopattino.
Non ricordo nemmeno se ne ho già parlato, ma sicuramente era il buon proposito dell’anno scorso e di quello prima. E se ti pare assurdo che io non riesca a svegliarmi la mattina dicendomi “Ah! Che bella giornata. Oggi a quell’appuntamento ci vado in monopattino“, allora stai chiaramente affossando tutta quella conoscenza umana di cui, in realtà, disponi avendo avuto esperienza sulla tua stessa pelle e ciò ti deve portare solo un profondo senso di vergogna. Come quando salti la corda a otto anni, e ti cadono i pantaloni, ma continui a saltare sotto le risa del cosmo perché stai battendo il tuo record e sai che se smetterai non sarai in grado di portare a termine più nulla. E piangi.
Sto esagerando?
Come ogni volta – mia amica cara persona -, ma non vorrei nemmeno sminuire il concetto. Riuscire andare in monopattino significa abbattere uno dei miei limiti più grandi ancora, apparentemente, solido ed eretto, che parte dal cranio e scende al cuore: fregarmi di essere ridicolo agli occhi delle persone.
(Mettere le frasi in grassetto è facile oggi, perché sono sempre quelle dopo i due punti).
Quest’anno lo faro. Sono sicurissimo che – anche se una vocina dentro mi sta sussurrando in questo momento che sappiamo entrambi che è una bugia – io lo faro! Prenderò appuntamento con me stesso, sceglierò un giorno, un’ora, un luogo (e possibilmente una persona che mi tenga per mano e picchi i bulli da parte mia) e sfreccerò per un minuto e mezzo circa, prima di tornare a casa nella più totale vergogna. Ma lo avrò fatto!
Per quanto tutto ciò paia chiaramente come una presa per il culo su di me e dei miei limiti, vorrei che tu sapessi che non è così. Che questo grosso limite è anche una delle sfide più eccitanti che mi venga da propormi, perché so che farà la differenza tra il Gimmi di ora e il Gimmi di domani. Quello che non si vergognerà a mettere la faccia sulle storie di Instagram; quello che non avrà problemi a flirtare con delle persone che non siano dietro uno specchio; quello che può fare discorsi sentiti al festeggiato durante il suo compleanno senza dire cagate… perché potrebbero non ricapitare quelle occasioni speciali così spesso.
Con queste righe auguro a te e a me di riuscire a completare – non dico tutta – una delle voci che ci siamo scritti nell’agenda dei buoni propositi per quest’anno… che poi nel mio caso è proprio tutta e posso fare il figo più facilmente.
…
O, in caso contrario, disperarmi di non averla nemmeno cominciata.
Buon anno.