Comunicazione di servizio: abbassate i prezzi!

Ebbene mi trovo a questo punto.
Non ho fumetti di cui parlarti – e non sai quanto la cosa mi dolga – in questo momento per un motivo abbastanza chiaro: comprarne uno ti lascia senza plasma. Ecco le possibili soluzioni a questo problema e, subito dopo, i motivi per cui non le ho adottate:

Parlare di un fumetto già letto in passato.
Che non è un’idea malvagia – e di tanto in tanto lo faccio – ma mi sono rimasti solo spessi tomi di cui non penso di ricordarmi abbastanza da parlarne in modo spontaneo e veritiero. Finirei per scrivere sette righe di: “Beh, ecco… sicuro ha delle pagine eeee… penso siano di carta. Sì. E poi ci sono questi disegni che mi ricordano di quella volta che un gabbiano ha rubato in spiaggia una pallina rimbalzina a mio fratello… già”.

Parlare di fumetti prestati.
Che è in sostanza quello che ho fatto negli ultimi tre mese. Il guaio è che, in questo momento, sto leggendo I tre Hadolf, sono al primo volume e – per quanto Tezuka sia il Dio del manga – io i manga fatico ancora a digerirli. Bello, eh… ma lo leggo con una lentezza che sono già stato superato da due anziani con la gamba rotta e poca voglia di vivere (e per parlarne mi dovrei far prestare il secondo volume e ne passerebbero altri sei o sette di anziani poco vitali).

Parlare di fumetti scaricati e letti su tablet (o simile).
Ed è quello che voglio fare! Lo giuro. Ci ho anche provato. Ma quello stronzo di un ammasso di pixel e plastica ha deciso di non scaricarmi le applicazioni e non riesco a usarlo. Ma prometto che mi impegno ancora un pochino… giusto un pochino.

Parlare di fumetti letti in biblioteca.
Siamo seri, su.

Parlare di fumetti…
Fumetti…
No, niente. Non mi viene in mente altro.

Quindi(!), la situazione è questa:
Sto aspettando che parta – si spera a brevissimo – un lavoro e che ciò mi permetta di comprare una manciata di fumetti molto sottili da leggere in fretta (perché sono un tipo furbo, io) e tutti torneremo ad essere felici e armoniosi, come ballerine russe che ripensano ai giorni in cui venivano fatte loro le trecce sotto un albicocco.

Nel frattempo, se vuoi aiutarmi in questo percorso, puoi lanciare una campagna di marketing e cambiare l’economia italiano e fare in modo che gli albi costino di meno.
Sarebbe apprezzato. Grazie.


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