Flusso di confidence: qualcosa che non vuoi leggere.

Vuoi leggere qualcosa di poco interessante?
E allora eccomi qui! Con un articolo di poco conto e dalla copertina presa da uno stock d’immagini marchiate.

Oltre al fatto che sono in ritardo nel farlo uscire, la scarsezza di queste righe sono dovute a vari impegni accumulati in questa settimana che mi tengono la mente impegnata: un saggio di teatro, un esame del master di sceneggiatura e una serata organizzata dal mio collettivo di stand up comedy.
Tutto questo non sarà all’interno di questo pessimo articolo.

Hai notato quante volte sminuisca il testo senza nemmeno averlo realmente iniziato? Senza nemmeno sapere a come sarà la fine? Classico atteggiamento di chi non scrive buoni articoli.

Chi scrive buoni articoli sono le persone con la confidence nel loro hardware.
Li riconosci perché scrivono nei bar, e non tappati in casa come blatte mannare che passano più il tempo andando avanti e indietro, dallo studio al frigo, per cercare delle cibarie che non ci saranno perché troppo povero. “Non c’erano prima, creatura immonda, non ci saranno neanche adesso! Cosa ti aspettavi di trovare?”

Ma visto che abbiamo cominciato con la confidance continuiamo improvvisando su questo punto (perché sì, sto improvvisando quello che scrivo man mano che lo scrivo. E sono agitato ammerda per tutte le cose che ti ho elencato nel primo paragrafo. Ma non ti ci provare! Ho detto che non ne avrei parlato, non cercare di fregarmi!).

I veri scrittori di blog – vestiti di occhialetti e sciarpina leggera che guardatemi quanto sono carino! – sono quelli a cui non importa cosa scriveranno, perché arriva sempre un piccione viaggiatore rosa e senza malattie sparse tra le ali, che porterà l’idea migliore che quella giornata potesse regalare.

Piccioni di merda!, penso. Perché a me i piccioni rosa non vengono mai a trovare.
Le mie idee per gli articoli me li guadagno io. Li lavoro. E dopo duecentoventisei minuti in cui sono sudato e con le ossa rotte e non mi è venuto in mente nulla, citofona un vecchio tasso viola disgrazia, che arranca cinque piani di scale e una volta arrivato al mio piano vomita per la stanchezza. Così mi tocca cercare di leggere nel vomito se c’è qualche idea. Una veggente che nella tazzina non ha foglie di tè ma pezzi di riccio masticati.

Maledetti quelli con la confidence e i loro piccioni rosa.
Il mio flusso di coscienza si è interrotto come un rubinetto con problemi di erezione. Almeno una paginetta l’abbiamo fatta, quindi direi di salutarci con questo inutile e discutibile articolo scritto senza l’ausilio del tasso morente.

Ci vediamo venerdì, se riesco a sopravvivere.
Ciao.


3 risposte a "Flusso di confidence: qualcosa che non vuoi leggere."

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