Sympathy for the demon: spero non mi giudichiate (male).

Ricordo la prima volta che ho incontrato parte dei Diamond Dogs nel Cartoomics del 2015.
Io me ne andavo in giro con la fanzine che producevamo all’epoca in un confuso tentativo di conoscere altre realtà giovani e fiere come noi. Qualcosa mi aveva attratto su quel tavolo, qualcosa che valeva la pena conoscere. Così i avvicinai con il mio passo tipico di chi sta per rompere i coglioni. E così feci.

Presi il primo (e al tempo unico, mi pare) numero di Sympathy for the demon.
Mi piacevano i disegni riconoscibili, mi piaceva l’incipit e mi erano simpatici loro: lo sceneggiatore Niccolò Roy Testi e la disegnatrice Vyles. Fun fatto: poi a casa rovinai quel piacevole scambio, lasciando quell’ancora viva parte di ansia e paranoia in me dettare alle mie dita frasi storte che vi vorrei citare ma non ricordo. Il tutto mosso da un sentimento di ricerca di una via da seguire probabilmente apparsa patetica. Vai Gimmi del passato, fai vedere come ci si svilisce!

Ma andando avanti…!
Al Lucca Comics 2022, li ritrovo e mi ripresento nel mio nuovo look di persona matura e solo in rari casi ansiata e paranoica (anche se poi mi sono proposto gratuitamente come editor, e lì sì che penso di esserci ricascato… mannaggina) e mi compro anche i successivi tre numeri.
Un preambolo piuttosto lungo per parlare di un’autoproduzione, vero?

Un ragazzo vuole aiutare le persone a realizzare i propri sogni – sì, sono entrato a parlare della storia senza preavviso – e, per motivi che non ti spoilero, diventa un demone che mette sotto contratto le persone e fa il classico scambio un desiderio per la tua anima. Ovviamente i desideri vengono realizzati ma in maniera distorta, ma di tutto ciò lui non se ne accorge.

Mi tolgo un dentino dolorino, perché – nonostante la simpatia nei confronti degli autori – non mi piace non essere onesto al 100% con te. Che il protagonista sia un po’ un tonno ci sta, ma che non si accorga proprio dei danni che combina è un pelo tirata.
Ma (MAAAA…!) ci passi sopra. Le battute e l’ironia è fresca e leggerlo è un fluido piacere, facendo sorvolare quest’unico aspetto di critica.

Siccome parliamo di angeli, demoni e di Dio andato a pesca, abbiamo a che fare con tutti gli attori della più grande storia mai narrata (una ruffianata gratuita per la religione cristiana… non chiedermi perché). Mi è piaciuto molto vedere come siano stati mandati su questo palco cartaceo, trovando spunti originali tratti dalla Bibbia. Aspetto non da poco, dato che spesso si cade nella cazzata con ‘ste tematiche è facile.

Non mi dilungo oltre, anche se riconosco che di utile questo articolo ha solo tre paragrafi. Come al solito snocciolo solo poche noccioline per stuzzicarti l’appetito. Ne consiglio l’acquisto. Lo farei anche per le altre produzioni, ma mia nonna non mi ha ancora lasciato i soldi per il gelato. Spero di rimediare velocemente e farti sapere.

E con questo concludo di nuovo (male).
Cia’.


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