Aldobrando: velata carezza per uno stravonzo.

Mi trovo in una situazione scomoda.
Ho la sensazione di camminare su gusci d’uova parlando di una storia di Gipi; per quanto non sia lui a disegnarla. Questa sensazione sgradevole è data dal fatto che – personalissima percezione – è che sia considerato artista moderno e in futuro studiato nelle scuole del fumetto. Ma ora come ora, un pelo mainstream.

Mi tappo il naso, trattengo il fiato e proverò comunque a farne onesta recensione, solo per te, cosicché poi potrai darmi dello stronzo stravagante (o stravonzo, se ti aggrada).

Aldobrando della Coconino (ovviamente) è una storia che ti carezza.
Per evitare figure di merda, ho letto giusto due righe di presentazione nel sito della casa editrice in questione, e viene presentato come accattivante storia medievale. Ciò mi ricorda perché scrivo questi articoli e di come nei siti leggi solo cose per vendere (sempre ovviamente) o farsi belli agli occhi di chi vende.

Non l’ho trovata assolutamente accattivante. Accattivante è quella storia che leggi anche se tua madre è già al terzo corno suonato per il richiamo della cena. Accattivante è quanto perdi la fermata del treno, direttissimo per Ventimiglia. Accattivante è quanto qualcuno di chiede se può sedersi e rispondi con una riflessione filosofica del perché siamo qui, espressa verbalmente con “Che cazzo vuoi?!”.

Aldobrando non è accattivante.
Però ti carezza, sì. Una storia dai toni pacati, pochi – forse uno – momenti di tensione. Ma di questo non ne farei una debolezza, ma un vanto. Per questo l’ho trovata gradevole. Un po’ meno per altri aspetti. Una storia dal climax soffuso.

Raccontata sicuramente con una voce precisa, però mi pare che ciò che viene detto non sia del tutto chiaro.
Hai presente quando un autore o autrice che scrive, ma viene dal disegno, e produce una storia, ma questa storia trasuda disorientamento? Questa sensazione di “vorrei raccontare un tema, ma non so bene come farlo”? Una sorta di forzatura tra le maglie della narrazione? No? Niente? Perché non so spiegarlo meglio di così.
Beh, ecco, io sento leggermente questa cosa.

Una piccola nota tecnica.
Non ho capito se ci sarà un seguito, nonostante tutta l’impostazione dell’albo fa presumere di no. Se così non fosse, ci sono uno/due aspetti all’interno che non vengono chiariti. Si possono fare deduzioni, ma senza basi solide narrative; ovvero, solo congetture vere come no. Anche questo non lo so spiegare meglio di così; dovrei mandarti un audio-messaggio per spiegarlo, ma sfortunatamente ho perso il tuo numero.

Detto ciò non mi viene molto da aggiungere, perché ci sia poco altro.
Sarei curioso, in caso tu l’abbia letto, di leggere un’opinione differente.
Fammi sapere. Ciao!


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